Si chiude il caso Senna

Repubblica — 16 dicembre 1997 pagina 53 sezione: SPORT

IMOLA - Oggi il pretore di Imola Antonio Costanzo pronuncerà la sentenza per la morte di Ayrton Senna. Sei gli imputati, per due soli dei quali - i tecnici della Williams Patrick Head e Adrian Newey - il pubblico ministero Maurizio Passarini ha chiesto la condanna ad un anno di reclusione con i benefici di legge, sospensione della pena compresa.
Head e Newey sono, secondo il Pm, i soli che, per il ruolo nella scuderia inglese, portano la responsabilità di un' errata progettazione e una cattiva lavorazione del piantone dello sterzo, la cui rottura è considerata la causa primaria dell' incidente e della morte del pilota avvenuta il 1 maggio '94, durante il Gran Premio di San Marino. Frank Williams sapeva che quella modifica era stata fatta - ha spiegato Passarini - ma non aveva un ruolo per impedire l' evento che da quel macroscopico errore derivò ed è così stata chiesta la sua assoluzione. Stessa assoluzione anche per Federico Bendinelli, responsabile del circuito. Diversa invece la formula (perché il fatto non costituisce reato) per Giorgio Poggi, direttore di Imola e per l' ispettore belga della Fia Roland Bruynseraede. Il giudice Costanzo potrebbe anche decidere sulla ulteriore richiesta di Passarini: inviare gli atti alla Procura per procedere per falsa testimonianza contro funzionari della Foca, l' associazione dei costruttori. Oggi alle 14,30 le parti in causa si presenteranno per l' ultima volta nella balera di un circolo Arci trasformata in un' aula di giustizia e finalmente sarà nota la verità giudiziaria su uno dei lutti più gravi della storia della Formula 1. Si chiuderà così, tre anni e mezzo dopo la morte di Senna, un' inchiesta caratterizzata da polemiche anche violente, come la minaccia di una parte del mondo della F 1 di non presentarsi più in pista in Italia.