Qual'è la verità sulla morte di Senna?

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Dailypain
view post Posted on 8/9/2009, 14:57




Repubblica — 26 giugno 1996 pagina 10 sezione: COMMENTI

Sono passati quasi ventisei mesi dalla morte di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger sull' autodromo di Imola e l' inchiesta giudiziaria si è finalmente conclusa. Migliaia di pagine di perizie e controperizie tecniche per arrivare al rinvio a giudizio dei principali protagonisti. C' è voluto molto tempo e molto ancora ce ne vorrà prima che il processo sia fissato e portato a termine. Ciò ha destato e desta scalpore in Gran Bretagna dove sono abituati a tempi giudiziari più brevi dei nostri. Ma da noi la morte di Senna è stata esplorata in mille aspetti e le conclusioni che si profilano destano non poche preoccupazioni nel mondo dello sport e dell' automobilismo in particolare. Forse per la prima volta sono state individuate manchevolezze o leggerezze tecniche che possono aver contribuito, sia pure in modi e misure diverse, alla morte di un pilota come Senna che non solo era il più amato nel mondo intero, ma era il più bravo. Per questo l' opinione pubblica, per ragioni affettive, e il magistrato inquirente, per doverose ragioni di ufficio, non si sono accontentati fin dal 1 maggio del ' 94 di credere ad una pura e semplice fatalità o all' errore di un campione di quel calibro. Il processo dirà se e di chi è stata la colpa di quelle morti. Uno sterzo saldato male, un casco difettoso, una manchevolezza della pista, o che altro? Nel mondo dell' automobilismo internazionale non si era abituati a questo tipo di inchieste e di eventuali responsabilità penali e personali di qualcuno e ciò susciterà malumori e forse risentimento. La morte di Senna fu almeno utile, se è permesso ricorrere paradossalmente ad un certo cinismo: dopo quell' evento circuiti e macchine e motori hanno subìto profondi cambiamenti in vista di una maggiore sicurezza. Se l' inchiesta e il processo Senna contribuiranno a chiarire altri aspetti di questa dolorosa vicenda, tutto ciò non potrà che essere utile all' automobilismo sportivo. Da troppi decenni imperversa nella cultura sportiva il principio che se muore qualcuno in corsa è quasi sempre colpa della fatalità. Non ci sembra azzardato ritenere che, al pari degli incidenti stradali, c' è sempre qualcuno che ha sbagliato. Ed è sempre bene sapere chi, come e perché.
 
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